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Cosa scatena la nostalgia e a che cosa serve

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Cosa scatena la nostalgia e a che cosa serve Empty Cosa scatena la nostalgia e a che cosa serve

Messaggio Da Bravo0 Mar 20 Mag 2008, 23:01

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Cosa scatena la nostalgia?
Gli studi hanno evidenziato che nel 38% dei casi essa sembra indotta da uno stato d’animo negativo, in particolare da un senso di solitudine.
Un altro “interruttore” della nostalgia sono le interazioni sociali, ovvero il rivedere persone che erano con noi tempo fa e ricordare con loro quello che è accaduto nel passato.
Seguono gli imput sensoriali come gli odori e la musica confermando il noto “Fenomeno di Proust” e in coerenza con il fatto che gli imput sensoriali sono in grado di far emergere contenuti mnestici di particolare vividezza.
Seguono gli oggetti, eventi simili a quelli già vissuti (ad es. una gita al mare che ricorda un’altra gita al mare), l’inerzia (ovvero momenti in cui non si ha molto da fare come durante un viaggio in treno), emozioni positive, anniversari e situazioni (ad esempio quando si ritorna nel proprio paese natio).
Ad ogni modo la prevalenza dello stato d’animo negativo nel provocare nostalgia ha fatto supporre che le persone possano sperimentare ricordi nostalgici nel tentativo di contrastare tale stato d’animo. Coerentemente con questa ipotesi Josephson, Singer, e Salovey* nel 1996, verificarono che i soggetti dei loro esperimenti recuperavano maggiormente memorie autobiografiche positive quando erano di umore triste, come se esse fungessero da tentativi di riparazione e ricostituzione di uno stato umorale più funzionale.
E’ altrettanto vero che quando l’umore è drammaticamente basso, come nelle persone clinicamente depresse, si assiste a un recupero selettivo in memoria dei soli ricordi autobiografici negativi…
La constatazione che anche l’interazione sociale è un potente fattore scatenante della nostalgia ne sottolinea l’aspetto interpersonale. La condivisione con gli altri di episodi nostalgici sarebbe un modo di conservarne l’accessibilità e di rinfrescarne il ricordo nonché di consolidare i legami sociali. Penso alle rimpatriate tra amici di scuola, spesso limitate a infiniti "Ti ricordi? Ti ricordi?" Cosa scatena la nostalgia e a che cosa serve 235696
Ebbene, con i restanti 5 studi di Tim Wildschut, per i cui dettagli vi rimando all’articolo originale, egli ha effettivamente riscontrato che i benefici della nostalgia e in ultima analisi la sua funzione psicologica potrebbe risiedere in questi tre elementi: generare un’emozione positiva (spesso come controbilanciamento di uno stato d’animo negativo, soprattutto di solitudine), consolidare i legami sociali ed accrescere l’autostima.
Io penso che la nostalgia, nonostante sia misconosciuta e poco indagata, sia una delle emozioni più rilevanti nel pantheon degli stati emotivi e possa essere oggetto privilegiato di lavoro terapeutico. In molte circostanze essa può infatti cristallizzarsi in una forma di idealizzazione del passato con conseguentemente svalutazione del presente e inerzia del futuro.
E' invece possibile trasformarla in un sentimento allo stesso tempo consolatorio e proattivo, poichè se è vero che un momento del passato è trascorso per sempre, un ricordo conservato e condiviso è un patrimonio di dolcezza che ci apparterrà per sempre, una parte del filo ininterrotto della nostra esperienza di vita su cui può fondarsi, senza arenarsi, il senso della nostra storia personale.

Fonte | Nostalgia: Content, Triggers, Functions (pdf)

[Psicocaffè]



Articolo congiunto:

Il dizionario etimologico di Pianigiani (1907) fa derivare la parola nostalgia dal greco nostos (il ritorno) e algos (dolore) e la descrive così: “desiderio melanconico e violento di tornare in patria, ossia di rivedere i luoghi dove passammo l’infanzia e dove albergano oggetti cari, il quale è cagione di profonda tristezza e di tale sconcerto nell’economia animale da produrre persino la morte…”
Il termine nostalgia fu introdotto in tempi moderni dal medico svizzero Johannes Hofer (1688) per riferirsi a sintomi psicologici e fisici mostrati dai mercenari svizzeri di stanza in territori stranieri. Hofer concettualizzò la nostalgia come un disturbo medico o neurologico. I sintomi includevano un persistente pensiero di casa, episodi di pianto, ansia, battito irregolare, anoressia, insonnia e anche sensazioni di asfissia. Per tutto il 17esimo e il 18esimo secolo la nostalgia fu concepita come un disordine neurologico e fu solo all’inizio del diciannovesimo secolo che essa cominciò ad essere considerata una forma di malinconia o depressione. Gli studiosi di tradizione psicodinamica descrissero la nostalgia come “psicosi dell’immigrato” (Frost, 1938), stato mentale ossessivo monomaniacale (Fodor, 1950), ma sempre ritenendola equivalente al “desiderio struggente di tornare a casa”.
La lingua inglese ha due termini distinti per la nostalgia, il New Oxford Dictionary of English (1998) definisce infatti homesickness l’ “esperienza di desiderio per la propria casa durante un periodo di assenza da essa” e nostalgia “il desiderio sentimentale per il passato”.
Davis* nel 1979 dimostrò che studenti di college associavano parole come calore, vecchi tempi, infanzia e desiderio più frequentemente con la parola “nostalgia” che con la parola “homesickness” mostrando di saper distinguere chiaramente fra questi due concetti. Da soli trent’anni quindi la nostalgia per il passato ha acquisito uno stato concettuale distinto dalla nostalgia del ritorno a casa.
In italiano non esistono, mi pare, due termini diversi per i due concetti, mentre in portoghese, per la prima accezione (comprensiva della seconda) esiste il pressochè intraducibile “saudade”.
Ad ogni modo, mentre per la homesickness c’è molta ricerca psicologica, legata soprattutto alle problematiche psicologiche relative all’emigrazione, sulla nostalgia esistono solo pochi studi di psicologia del marketing. Questi hanno evidenziato per esempio che certi prodotti (musiche, film o automobili) che sono stati popolari durante la giovinezza di una persona influenzano le sue preferenze per tutta la vita.
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